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NEL FANTASTICO MONDO DI PINOCCHIO
Con il musical dedicato al burattino di Collodi, la Compagnia della Rancia, Saverio Marconi, i Pooh e l'intero cast  hanno creato un grande spettacolo di respiro internazionale e di travolgente impatto visivo e teatrale.

Una foto di scena di Pinocchio il musicalE finalmente scoccò l'ora di Pinocchio. Dopo molta attesa il musical tutto italiano targato Compagnia della Rancia ha visto la luce lo scorso 14 marzo al Teatro Diners della Luna, costruito appositamente nei pressi del Filaforum di Assago.
Questa è stata proprio la stagione del burattino di legno. Dopo il film di grande successo (almeno in Italia) dedicatogli da Roberto Benigni, ecco la fiaba di Collodi trovare la via del musical in un testo scritto a quattro mani da Saverio Marconi e Pierluigi Ronchetti, che ha centrato ciò che a Benigni (sin troppo calligrafico) non è riuscito del tutto: rispettare l'essenza della favola, rinnovandola e attualizzandola senza tradirla. Ecco quindi un'ambientazione e un linguaggio più vicini a noi, qualche piccola variante come Geppetto che non è più un semplice falegname ma un piccolo imprenditore e l'introduzione del personaggio di Angela, che di Geppetto è collaboratrice, lo ama, ma solo al termine riuscirà a farsi accettare come sua compagna e, quindi, come madre di Pinocchio. Turchina più che una fata è una ragazzina magica, che soffre, un po' come Pinocchio, della sua diversità che la costringe ad un dorato isolamento. Lucignolo è un simpatico scavezzacollo, a cui non spetta il triste destino della fiaba, ma si limiterà, una volta trovata una ragazza, ad omologarsi come tutti, scordandosi di Pinocchio. Il Gatto e la Volpe sono due imbroglioni un po' smandrappati che vivono ai margini della società. Un lavoro fresco e convincente quello di Ronchetti e di Marconi.
La colonna sonora (eseguita da un band dal vivo diretta da Giovanni Maria Lori, ma il passo successivo per essere perfetti è quello di riuscire a mettere in piedi una vera e propria orchestra) porta la firma dei Pooh, che hanno scritto ventidue brani musicali di estrema piacevolezza, mescolando con consumata abilità diversi generi, dal rock alla breakdance, dal jazz al funky, dal melodico al latino-americano, con un occhio sempre attento alla teatralità della vicenda.
Assolutamente spettacolari le scenografie (di Antonio Mastromattei), i ricchissimi e variopinti costumi ( di Zaira De Vincentiis, che raggiunge l'apice della sua creatività nel bellissimo quadro del teatrino di Mangiafuoco e nella stupefacente scena delle profondità marine) e i fantasmagorici effetti luce di Chris Ellis, che unitamente all'agilissima, scorrevole e indovinata regia di Saverio Marconi, danno vita ad uno spettacolo finalmente degno di una ribalta di Broadway o del West End.
Sono circa una ventina i cambi scena, che prevedono tra l'altro un bosco percosso da una vera tempesta con tanto di pioggia e fulmine che spezza un albero ( gli effetti ottici, di stampo cinematografico, sono di Erix Logan), un paese tridimensionale con tanto di ponte sospeso, un furgoncino e un enorme pullman rosso semoventi, il teatrino di cui si è detto, la casa di Turchina con la sua… magica sala degli specchi moltiplicanti (vedere per credere), un tendone da circo che si trasforma a vista da interno in esterno, il fondo del mare, come si è accennato, con bolle, strabilianti creature degli abissi che cantano e ballano, Pinocchio che galleggia (effetti "volo" di A.O. Entertainment) e una balena gigante che fa il suo ingresso inghiottendolo, il ventre della medesima, e così via. La grandiosità dello spettacolo lascia davvero a bocca aperta; e se si vuole fare il musical bisogna farlo così.
Le coreografie di Fabrizio Angelini si inseriscono a meraviglia e almeno gli otto minuti otto senza respiro di "Sballo", il numero musicale all'interno della scuola del Paese dei Balocchi ( sono 23 i componenti del cast, esclusi i ruoli protagonistici) strappa l'applauso fragoroso di un pubblico entusiasta, così come la travolgente follia alla Carmen Miranda "in fondo al mare" di "Galleggiando" o il numero in puro stile Broadway condotto dal Gatto e la Volpe "Da così a così".
Tutti bravissimi i protagonisti capitanati dall'acrobatico, snodatissimo, infaticabile Manuel Frattini, qui alla sua prova artistica più impegnativa e matura, non solo come ballerino, ma anche come attore e cantante. Attraverso Frattini rivivono alla perfezione i candori, la sottile malizia, i sogni e le adolescenziali malinconie, le bugie e la voglia di essere amato, del burattino che sogna di essere bambino (ci riuscira?).
Al suo fianco lodi incondizionate anche a Pietro Pignatelli (vibrante e intenso Geppetto), Lena Biolcati (Angela dalla bellissima voce), Simona Patitucci e Felice Casciano (irresistibili nei panni un po' cialtroni della Volpe e del Gatto), Mauro Simone (scatenato e simpatico Lucignolo), Andrea Verzicco (brillantissimo Grillo Parlante in versione maestro di cerimonie da varietà), Arianna (Turchina), Marco Bracato (Direttore del Circo) e Roberto Nencini (tonante e divertente Mangiafuoco).
E mentre, sulla scena finale, cade la neve sul paese e Pinocchio avrà trovato finalmente la sua strada e la sua vita, un po' ci si commuove, non importa se piccoli o adulti. Segno che questo Pinocchio ha proprio colto nel segno. Un sorriso e una lacrima. Questo è il teatro.


Nicola Salmoiraghi



 

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