IL GIORNO
11 marzo 2003

«Meno tre al Pinocchio-day»

MILANO — «Entusiasmante», giurano i Pooh (nella foto). E lo dicono, assicurano, «parlando per una volta da spettatori». Erano in platea anche loro, l'altra sera, all'anteprima di «Pinocchio» il musical della Compagnia della Rancia, che Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio, Dodi Battaglia e Red Canzian hanno musicato e che debutta venerdì, al Teatro Diners della Luna, la megastruttura creata ad Assago, di fianco al Filaforum, appositamente per questo spettacolo. Un teatro nato in quattro mesi, ma capace di far concorrenza a quelli di tradizione: platea da 1.700 posti, 800 metri quadri di palcoscenico, 16 di boccascena, impianto audio surround e 800 proiettori puntati sulla ribalta. Una grandeur in perfetto stile Pooh, non dettata, però, da un capriccio: «Questo teatro consentirà di portare a Milano anche i grandi musical di Broadway».
Non prima dell'anno prossimo, però: i 40mila biglietti già venduti e le 20mila prenotazioni terranno «Pinocchio» in cartellone almeno fino a giugno. Imponente l'organizzazione dello spettacolo: 280 professionisti impegnati nel progetto, un'orchestra dal vivo, 300 costumi, 60 persone al lavoro dietro le quinte. «Dentro questo Pinocchio c'è una mente organizzativa, calcolata, ma ci sono anche l'entusiasmo e l'orgoglio di tutti quanti ci lavorano», dice Saverio Marconi, regista e ideatore dello spettacolo. Con la Compagnia della Rancia, nome leader in Italia nel campo dei musical, recitano Manuel Frattini nella parte di Pinocchio, Pietro Pignatelli in quella di Geppetto. Lena Biolcati, cantante della scuderia Pooh, è Angela, l'unica figura non tratteggiata da Collodi e inserita ex novo nel musical: «Un modo – precisa Marconi – per sdoppiare la Fata turchina, che è una bambina, e creare l'immagine, materna, di una donna. Non a caso Angela era il nome della madre di Collodi».
Richiamare a teatro fasce di pubblico nuove è l'obiettivo del progetto: «Seguendo la filosofia degli americani – continua il regista – ci piacerebbe far venire a teatro, una o due volte l'anno, le famiglie. E poi soddisfare gli appassionati del musical: i teatri italiani non lasciano mai abbastanza spazio». Per questo, il Teatro della Luna non prevede un cartellone. Il «Pinocchio» dei Pooh, però, risulta già opzionato all'estero, da sette Paesi, a cominciare dalla Cina. Ed è in cantiere la sua traduzione in spagnolo, per esportare il testo in America Latina. «Quest'avventura, iniziata per noi tre anni fa – racconta Roby Facchinetti – ci ha regalato entusiasmi nuovi. Ed è diventata una sfida». Una sfida, ma anche un disco di 11 brani che, pubblicato in novembre, ha superato le 200.000 copie. Annunciata per il 14 marzo l'uscita dell'intera colonna sonora dello spettacolo, con le canzoni interpretate dal cast e i Pooh in veste di produttori. Continua Red Canzian: «Ci hanno chiesto perché non ci siamo noi, sul palco, a suonare. La risposta è che per una volta vogliamo lasciare spazio ai giovani davvero: questi artisti di vent'anni, che hanno lavorato sul palco 18 ore al giorno, ci hanno regalato una lezione di freschezza e professionalità».
 



di Sandro Neri