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Raffaele Paganini

RAFFAELE PAGANINI: LA MIA NUOVA SFIDA
Raffaele Paganini: un'ètoile di fama internazionale, un interprete di musical che ha riscosso grandi successi con "Cantando sotto la pioggia", "Un americano a Parigi", "Sette spose per sette fratelli", "Dance" e "Rodolfo Valentino" ed ora fondatore della sua Compagnia Nazionale di Danza. Nonostante i suoi numerosi impegni (è attualmente in tournée con "Sirtaki, omaggio a Zorba") è riuscito a trovare un po' di tempo per concedere questa intervista e raccontare del suo nuovo percorso artistico che ha intrapreso e non solo.....
DOMANDA. Raffaele, con la creazione della tua Compagnia di danza credo, e correggimi se sbaglio, che tu abbia realizzato un obiettivo che ti eri posto da molto tempo.
RISPOSTA. Sì, hai ragione. Infatti ho sempre desiderato avere una mia compagnia di danza. All'inizio volevo crearla con alcuni dei miei fratelli, che sono danzatori, ma non è stato possibile; ora, invece, sono riuscito a formare una Compagnia totalmente mia dove:
1) Posso aiutare i giovani trasmettendo loro la mia esperienza e fornire lavoro perché le compagnie di danza sono poche.
2) Sono libero di muovermi e di definire le mie idee. Quando sei ospite di una compagnia non hai molta libertà di movimento e molte volte i tuoi progetti non vengono ascoltati.
3) Non rinuncio al mio lavoro ed a quello che ho costruito.
4) Ricomincio da capo. Mi sono buttato in questa nuova esperienza e mi impegnerò al massimo per ottenere dei buoni risultati. Inoltre le nuove sfide stimolano le persone a dare il meglio di sé.
D. Per accedere alla tua compagnia ci saranno spesso delle audizioni?
R. Sì, ogni anno ce ne saranno almeno due. Voglio rinnovare spesso la mia compagnia e cercare nuovi talenti. Chi farà con me uno spettacolo per partecipare a quello successivo dovrà comunque sostenere un'audizione.
D. A novembre debutterai con "Coppelia" ci saranno audizioni per questo spettacolo?
R. Certo. Il 25 luglio a Roma presso la "Kledi Academy" (è una scuola fondata da Kledi e da Luigi Martelletta coreografo dei balletti di Raffaele Paganini come "Tango" e "Carmen",n.d.a.).
D. Con la tua nuova compagnia ti presenti con "Sirtaki, Omaggio a Zorba". Se la memoria non m'inganna nel 1998 portasti in scena, con notevole successo, "Zorba il Greco". Che differenza c'è tra questi due spettacoli e perchè hai scelto ancora uno spettacolo echeggiante la Grecia?
R. Sono due prodotti totalmente differenti. "Sirtaki, Omaggio a Zorba" è diverso da "Zorba il Greco" nelle musiche curate da Marco Schiavoni e nella storia. Si compone di due parti. Nella prima parte c'è una serie di tanghi sulle musiche di Astor Piazzolla, mentre nella seconda c'è l'omaggio alla Grecia col sirtaki. Ho scelto di nuovo la Grecia proprio per il successo che avevo avuto con "Zorba, il greco". Come portafortuna.
D. Ora veniamo alla tua esperienza nel musical. Com'è nata?
R. Il primo musical che ho interpretato risale al 1995 ed era "Un Americano a Parigi" con Rossana Casale e prodotto da Enzo Sanny. Conservo dei bei ricordi. Inoltre trovai una splendida collega come Rossana: una persona meravigliosa, molto brava come interprete e se la cavava bene nella danza. Ricordo quanto mi aiutò nel canto poiché ero alla mia prima esperienza.

Raffaele Paganini in "Rodolfo Valentino"

D. Con Enzo Sanny hai bissato la collaborazione con "Rodolfo Valentino - Il Musical"
R. Esatto. E' una persona a cui sono molto legato perché ha creduto in me quando ero sconosciuto in questo settore e fu in quell' occasione che Saverio Marconi mi notò per propormi il ruolo di Don Lockwood in "CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA". Si è buttato con l'anima ed il cuore nella realizzazione di diversi spettacoli sempre con grande coraggio perché privo di sovvenzioni statali. Ora che anch'io sono a capo di una compagnia senza sovvenzioni lo capisco e lo ammiro ancora di più.
D. Ritorniamo a "Rodolfo Valentino - Il Musical". Che cosa ricordi di questa esperienza?
R. La difficoltà dell'interpretazione. Io ed il regista Claudio Insegno abbiamo fatto un lavoro di grande ricerca sulla personalità di Rodolfo per trovare lati caratteriali  sconosciuti al pubblico. Abbiamo così scoperto che, oltre ad una grande conquistatore di donne, era una persona simpatica, che si sapeva prendere in giro. L'interpretazione di Rodolfo Valentino era molto più impegnativa dei personaggi che avevo interpretato prima. Rodolfo Valentino era un prodotto completamente nuovo che il pubblico doveva imparare a conoscere.
D. Nella tua lunga carriera hai lavorato con molti coreografi, Tra questi con chi ti sei trovato meglio?
R. Mi sono trovato bene con chi è riuscito ad essere in sintonia con me. Con ognuno di loro ho sempre tentato di capire cosa cercassero in me. Comunque il mio maestro principale rimane Rudolf Nurejev.
D. Ricordi un aneddoto particolare che ti è successo in Teatro?
R. Sì, certo. Era la prima di "Un Americano a Parigi" e a pochi minuti dall'inizio dello spettacolo mi dimenticai tutto quello che dovevo fare. Passarono alcuni minuti di panico ma alla fine riuscì a riprendermi. Ti lascio immaginare che momento!
D. C'è un rito che compi prima di entrare in scena?
R. No, non posso raccontartelo perché per un ballerino è bruttissimo...
A. Se vuoi ti cambio domanda...
R. Ok, te lo dico. Quando arriva il direttore di scena e dice:"Chi è di scena?" io accendo una sigaretta, la fumo e poi entro. Ma lo ripeto per un ballerino non è il massimo!
D. Domanda difficile. Etoile si nasce o si diventa?
R. Etoile si nasce e non lo si diventa. Puoi diventare primo ballerino ma per essere étoile devi avere caratteristiche particolari: una luce che ti diversifica dagli altri. Io feci un concorso insieme a tanti ragazzi per diventare étoile e lo vinsi.
D. Qual è il balletto che ti emoziona di più quando lo interpreti?
R. "Le Corsaire" pas de deux, variazione e coda. Pensa che ho ancora il costume originale a casa, ma non solo. Conservo, in un armadio, anche quelli di "Coppelia", "Il Lago dei Cigni" e molti altri. E' una mia collezione privata e ognuno è carico di ricordi belli e brutti, ma non li esporrò mai finché sono in vita!

Raffaele Paganini, Silvia Specchio e Manuel Frattini nella prima edizione di "Cantando sotto la pioggia"

D. Parliamo del tuo collega nonché caro amico Manuel Frattini. Manuel il 23 luglio a Selvino debutterà con il suo nuovo spettacolo "Toc, Toc A Time for Musical" e con la sua nuova compagnia. Vorresti lasciargli un messaggio?
R. Sai che non lo sapevo! In ogni caso sono contento per questa nuova avventura che ha intrapreso. Quando conobbi Manuel durante i provini per la prima edizione di "Cantando sotto la pioggia" rimasi folgorato dalla sua bravura. All'audizione oltre a me c'erano Saverio Marconi e la produzione della Compagnia della Rancia. Lo vidi e dissi a Saverio che per me potevamo fermarci con l'audizione perché il mio Cosmo Brown era lui e volevo solo lui. E' un grande artista che è cresciuto molto e sulle tavole del palcoscenico. Ho molta stima in lui e quindi non posso che dirgli In bocca al lupo!!!!!!
 

Morena Pompignoli
 

 Copyright ©2005 musical.it  21/07/2005,ore 11,45






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