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 MICHELLE HUNZIKER AL CORRIERE: CON
"CABARET"
MOSTRERO' IL MIO LATO SEXY
Maurizio Porro ha intervistato per il "Corriere
della Sera" Michelle Hunziker e Saverio Marconi.
Ecco il testo
dell'articolo:
C A B A R E T
Michelle a teatro «Sarò più sexy con i consigli di Liza Minnelli»
Michelle Hunziker torna al cabaret. Ma questa volta non si
tratta di Zelig , bensì del famoso musical di Kander ed Ebb che
Bob Fosse ha reso celebre nel film da 8 Oscar del ’72 con la
Minnelli. E Michelle sarà l’indimenticabile Sally Bowles, la
ragazzina sbarazzina e un po’ infantile che nell’epoca nazista,
in un locale fumoso e popolato da personaggi che sembrano usciti
dalla matita di Grosz, tenta comunque di stupire con la propria
sensualità, anche se nel testo teatrale, che trionfò a Broadway
nel 1966, non c’è il menage a tre presente nel film. «E’ una
bella sfida, mi mette fin d’ora i brividi, ma basta con le
suorine e le educande, anch’io ho la mia femminilità da
esprimere, il mio lato sexy nascosto, non voglio diventare una
Barbie» dice l’attrice che continua così col teatro dopo il
successone formato famiglia di Tutti insieme appassionatamente ,
sempre con la Compagnia della Rancia, sempre con il fido Saverio
Marconi alla regia. Michelle rivela: «Certo che ho paura, certo
che è un bel salto, ma ho 29 anni e mi diverte fare la ragazzina
frivola ed eccentrica di 19 che vuole divertirsi e scandalizzare
facendo credere di averne 25: ora o mai più. Quando Saverio, un
giorno a pranzo, mi ha fatto la proposta, mi sono messa a
piangere, perché ho sempre adorato Sally Bowles, la sua storia
al Kit-Kat Club mi pare vera e vissuta: io pensavo di arrivare
al massimo a Mary Poppins. La parte canora è tosta, sto già
prendendo lezioni e mi aiuta anche il mio angelo custode
Giampiero Solari, anche se il debutto è fissato per il primo
febbraio 2007 al Teatro della Luna di Milano, poi andremo al
Sistina a Roma». La Hunziker però si è divertita troppo e non
rinuncerà a condurre ancora Striscia la notizia , anche quello è
cabaret, «life is a cabaret».
«Certo. Ma ci sono state anche strane premonizioni, coincidenze
che mi hanno fatto decidere per il sì al musical, pur con
giustificato terrore. Innanzi tutto ho condotto con Bisio Zelig
per cinque anni e so cosa vuol dire il cabaret con la sua
terapia del sorriso spensierato e obbligatorio: non sono per
fortuna gli anni ’30, ma il germe è quello. E nel tour di Zelig
cantavo proprio una canzone famosa del musical, "Mein herr".
Infine nelle scorse settimane a Berlino, dove lavoro a progetti
tv e musicali, ho incontrato in uno show benefico il mio idolo,
la Minnelli. Le ho confidato il progetto, le ho detto quanto
avevo amato lei e il film. Liza mi ha sorriso e benedetto con la
mano sulla testa: "ce la farai, cara, non aver paura". Io paura
ce l’ho ma sono contenta di poter esprimere le mie emozioni».
Marconi ritrova il testo del musical capolavoro che allestì già
in uno spettacolo nel ’92. Cabaret , il più europeo dei musical
americani, è del resto tornato ovunque in scena. «Il testo è
quello e l’ambiente anche - spiega Marconi - ma si tratta di una
versione meno espressionista, apparentemente meno brechtiana, o
forse di più, nel senso che mandiamo un messaggio trasversale,
non sarà uno show in costume. Lavoriamo più sul personaggio di
Sally e sulle sue vicissitudini sentimentali, i tabù che
infrange. Ma al momento d’impegnarsi con l'uomo che ama, torna
al cabaret: è il sogno della giovane che desidera essere star,
storia tipica del musical, ma anche un pericoloso nascondersi al
lato sociale della vita. E' la terza volta che incontro i nazi
dopo Producers e Tutti insieme appassionatamente . Su Michelle
non ho dubbi: è cresciuta tanto in due anni».
«Trasformeremo il teatro in un vero cabaret» dice la Hunziker,
elettrizzata all’idea, pronta al massimo sacrificio di
rinunciare al pubblico minorenne che l'adora «con i tavoli al
posto della platea. Esattamente come fece Natasha Richardson,
figlia di Vanessa Redgrave, a New York nel 2004. Ma insieme al
regista dico: dimenticatevi il film, giudicateci ma non fate
subito paragoni con i talenti insuperabili Liza e Fosse. Il
nostro messaggio vale ieri come oggi e domani: non bisogna
mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, ma
partecipare a ciò che accade intorno, altrimenti siamo sempre
tutti complici».
Certo che la tata con i sette piccini da salvare e il severo
militare da conquistare era un'altra cosa, dolce melò. «E’ vero,
faccio un po’ fatica a togliermi il velo di Sound of music.
Stavolta dovrò rinunciare anche a far venire mia figlia di nove
anni alle prove: come madre credo che Cabaret sia davvero
sconsigliato ai minori di 14 anni».
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