Addio a Ivo Garrani

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Scritto da: Redazione • 26 Marzo 2015
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Si è spento nel sonno ieri, a 91 anni, Ivo Garrani, eclettico attore di teatro e cinema, radio e televisione. Grande doppiatore. Una filmografia, la sua, che affianca tanta prosa, film d’autore e pellicole di genere — da Il gattopardo di Visconti a Ercole alla conquista di Atlantide — grandi sceneggiati per piccolo schermo, la voce prestata a divi come Rod Steiger e Fernando Rey. E, ancora, gli horror di Lamberto Bava degli anni Settanta fino a Zora la vampira dei Manetti Bros nel 2000. La grande popolarità televisiva era arrivata a metà anni Sessanta, grazie al ruolo del padre di Giannino Stoppani nel famoso "Giornalino di Gian Burrasca" di Lina Wertmuller (primo esempio di musical televisivo n.d.r.). Una carriera per caso , era il titolo che aveva scelto per le sue memorie biografiche, l’attore nato in un paesino dell’Abruzzo, Introdacqua, sei chilometri da Sulmona, ma vissuto a Roma da quando aveva un anno. «Dalle origini abruzzesi — raccontava — mi porto dietro la cocciutaggine, la precisione, la capacità di scegliere». Durante gli anni della guerra aveva fatto parte di una filodrammatica poi sciolta. «Qualche tempo dopo, alla stazione incontro l’organizzatore, mi offre di lavorare in un teatro che ha preso in gestione. Dopo un anno, arrivano gli americani, e si chiude. Riprendo gli studi, poi mi cercano da una compagnia teatrale del Meridione, imparo tutto». Viene richiamato a Roma per la morte del fratello, in Russia. «Lavoro con mio padre in ufficio, mia sorella mi avverte di un provino per il doppiaggio. Arnoldo Foà mi aiuta per un passaggio in inglese. Entro in quel mondo». Sul palco ha affiancato, negli anni, Rina Morelli, Paolo Stoppa, Gino Cervi, Giancarlo Sbragia. Con Anton Giulio Majano arrivano gli anni della radio: affianca nel 1960 Gian Maria Volonté in Sacco e Vanzetti . Nello stesso anno è in numero impressionante di film, da L’ultimo zar di Chenal a Il gobbo di Carlo Lizzani (di quel set Garrani amava ricordare «l’amicizia con Carlo e le chiacchierate con Pasolini»), ma anche La maschera del demonio di Mario Bava , Cartagine in fiamme di Carmine Gallore, Adua e le compagne. Fisico possente, piglio autorevole, è perfetto per il filone di cappa e spada, «grazie al retaggio teatrale, ero a mio agio nei ruoli di re o tiranni». Una carriera, quella di Ivo Garrani, proseguita interrotta fino ai 90. Nel 2001 entra nel cast di Un posto al sole , poi, dal 2007, in quello di Incantesimo . Ad annunciare la scomparsa il figlio Toni (doppiatore, conduttore radiofonico e televisivo) su Facebook: «Ciao papà, te ne sei andato nel sonno, tranquillo e senza disturbare, seguendo quel modo di fare appartato e schivo che ti ha sempre tenuto lontano dai clamori e dalle luci del mondo dello spettacolo, di cui per altro tu sei stato un grandissimo protagonista». (Fonte: Arianna Finos – repubblica.it)

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