In podcast uno show scritto e diretto da Sergio Zafferini

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Scritto da: Redazione • 2 Luglio 2021
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“Bad Company”: in finanza il termine (traducibile in “impresa cattiva”) indica una società che non ha più liquidità per poter sopravvivere sul mercato e che viene utilizzata per potervi scaricare le attività “sofferenti”. E’ ricettacolo di rifiuti, è la parte sporca, da isolare. In finanza  indica una società che non ha più liquidità per poter sopravvivere sul mercato e che viene utilizzata per potervi scaricare le attività “sofferenti”. Letteralmente è la “compagnia cattiva” che si contrappone alla good company….quella del profitto, quella buona, insomma. Negli esseri umani parallelamente è la parte che ospita il peggio, quella porzione di cui sarebbe necessario liberarsi per proseguire… E’ il luogo in cui si annidano i cattivi pensieri, spinti da un alter ego maledetto che punta sempre a dare il peggio di se, facendo in modo che ne derivi il peggio….di te. E’ la parte peggiore di ognuno di noi, quella contro la quale finiamo per soccombere in ogni istante e che speriamo un giorno arriveremo a combattere senza peraltro alcuna certezza di riuscire a vincere. L’amore che prosciuga, le dipendenze, fisiche e chimiche, l’arroganza, la presunzione, la velocità, il fallimento possibile, sono le cattive compagnie che l’educazione insegna non dovremmo mai frequentare e che invece camminano con noi ad ogni respiro. Averci a che fare porta conflitti, riflessioni, tradimenti che osserviamo negli altri ma che finiscono per riguardare noi stessi, generando le sofferenze, le speranze e le ironie del destino.
Bad Company è la storia di una sincerità nata dal rumore del silenzio che finisce per provocare un sussulto all’anima, portando gli esseri umani ad avere a che fare con la loro vera natura ovvero una buona e una cattiva compagnia.
Bad Company” è anche uno show scritto e diretto da Sergio Zafferini per TTU (Think Tank U), alla sua seconda regia teatrale dopo aver debuttato con “Life is Musical” e ideato, realizzato e diretto eventi e show per Stage Entertainment, il Teatro Nazionale di Milano e alcuni dei più importanti brand nazionali e internazionali. E’ uno spettacolo teatrale, di prosa, a 5 attori, 4 uomini e 1 donna costruito su 4 round. Ogni round prevede un monologo per ciascun attore ed è differente rispetto al successivo per il grado progressivo di interazione tra gli attori stessi. Nel testo ogni carattere entra in contatto con le proprie cattive compagnie ovvero con quella parte di sé che nella vita ha rappresentato, rappresenta, e probabilmente rappresenterà, il proprio, più o meno consapevole, freno. Un contatto forzato che abbiamo imparato a conoscere dopo un anno e mezzo di imposta restrizione dei confini dello spazio destinato ad ognuno di noi a causa della pandemia. Non è uno spettacolo che parla di pandemia, ma di cattive compagnie. Le nostre. L’ossessiva ricerca di una luce in fondo al tunnel spesso contrastata dalle ombre che la solitudine, reale o all’interno di una forzata convivenza, ha amplificato aggiungendo una consapevolezza amara e spesso dolorosa, alla difficoltà già esistente. L’amore che prosciuga, la droga, l’alcol, l’arroganza, la presunzione, il fallimento, sono per questo i nemici dei caratteri in scena. E’ uno spettacolo “nudo” che prevede pochi, ma simbolici, elementi scenici, a riprodurre simbolicamente il vuoto, in cui il monologo per ognuno dei caratteri prenderà le sembianze di un apparente confronto con la quarta parete che diverrà assimilabile ad un invincibile muro di gomma, uno specchio, con restituzione di ansie e desideri in un unico grande viaggio dentro se stessi. I personaggi non hanno un nome proprio per la quasi totalità dello spettacolo. Attori in scena per tutto lo spettacolo e un epilogo imprevisto e completamente inaspettato sono gli ingredienti per entrare in empatia con emozioni molto vicine ad ognuno di noi, divertendosi, riflettendo ma anche, perché no, sorprendersi un po’ di sé. Tra un monologo e l’altro si frappone un edit musicale a costruire una colonna sonora che è parte della narrazione generale e personale, nei testi e nelle melodie utilizzate.

E’ in arrivo il podcast, “Bad Company Act“, che nasce, in primis, dall’impossibilità di poter mettere in scena lo spettacolo e, non meno importante, dalla necessità di provare a rendere possibile la “visione” senza dover per forza accedere alla modalità dello streaming.
Grazie alla tecnologia audio 8D è stato possibile, quindi, riprodurre la disposizione sul palco degli attori che, distribuiti ai vertici di un quadrato vengono seguiti dall’ascoltatore semplicemente attraverso l’utilizzo di un paio di cuffie. L’ambizione del podcast è, in un momento molto particolare del teatro come quello attuale, di poter svolgere le funzioni di showcase dello spettacolo per gli addetti ai lavori (direttori teatrali, distributori teatrali ecc..) per la messa in scena durante la prossima stagione teatrale, e nel contempo un modo per incoraggiare il pubblico alla visione fisica e teatrale futura. L’obbiettivo è, infatti, il trasporto dell’ascoltatore all’interno di una dimensione spaziale identica a quella che sarà visibile nello spettacolo fisico. Avanti e dietro, a sinistra e destra, rispetto al “centro” dell’ascoltatore per aggiungere dinamismo al racconto.
Il Podcast sarà disponibile a partire dal 5 luglio gratuitamente su Playbox, la prima piattaforma di podcast dedicata al mondo dello sport, dello spettacolo e degli eventi. Storytelling, interviste, curiosità e confidenze insieme a grandi ospiti. PlayBox è disponibile gratis su Spotify a questo link.

TEAM CREATIVO
Testo e regia, adattamento podcast: SERGIO ZAFFERINI
Ass. regia: ANGELO DI FIGLIA
Registrazioni, editing e mix: WALTER MARCHESONI e MAURO TONDINI presso BOOMBOX STUDIO MILANO

CAST
Uomo1/Simone: MAURO CONTE
Uomo 2 /Fabrizio: FABRIZIO LOMBARDO
Uomo 3/Paolo: PASQUALE DI FILIPPO
Lei/Denise: CHARLOTTE BARBERA
Il Regista: GIUSEPPE SARTORI

BRANI
1. NICOLE ATKINS – THE WAY IT IS
2. BRAD – BUTTERCUP
3. PETER GABRIEL – BLOOD OF EDEN
4. OJHN MAYER – SLOW DANCING IN A BURNING ROOM
5. RICHARD MARX – ANGEL’S LULLABY
6. MR. MISTER – RUN TO HER
7. DAMIEN RICE – THE BLOWER’S DAUGHTER
8. GENESIS – NO SON OF MINE
9. MAD SEASON – WAKE UP
10. ADELE – TURNING TABLES
11. SAMUELE BERSANI – GIUDIZI UNIVERSALI
12. TOTO – I WILL REMEMBER
13. FALL OUT BOY – DISLOYAL ORDER OF WATER BUFFALOES
14. BAD COMPANY – BAD COMPANY

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