Lutto per il teatro italiano: è morto Paolo Poli

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Scritto da: Redazione • 25 Marzo 2016
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E’ morto Paolo Poli: avrebbe compiuto 87 anni il prossimo 23 maggio. Si è spento dopo un periodo di malattia nel tardo pomeriggio di oggi a Roma, dove era ricoverato. E’ stato uno dei più importanti attori teatrali italiani, una lunga carriera che ha attraversato anche cinema e televisione. Nato nel 1929, laureato in Letteratura francese, cominciò a lavorare in teatro negli anni Cinquanta. I suoi spettacoli teatrali erano caratterizzati da una forte connotazione comica, rifacendosi alle commedie brillanti, surreali e oniriche. Gli esordi, negli anni Cinquanta, sono nei piccoli teatri cittadini dove riesce praticamente da subito a farsi notare per la sua pungente ironia e il suo garbato istrionismo. Poi negli anni Sessanta è protagonista di una trasmissione televisiva sulla RAI in cui legge delle favole per bambini, tratte da Esopo e da famosi racconti letterari. Sempre per la RAI, realizza lo sceneggiato I tre moschettieri, insieme a Marco Messeri, Milena Vukotic ed alla sorella Lucia Poli. Lavora inoltre con Sandra Mondaini in Canzonissima, ma il suo vero amore è sempre stato il teatro al quale ha dedicato praticamente l’intera vita. Energico e irriverente, aveva continuato anche dopo gli 80 anni a frequentare il palco, a realizzare libri – come l’audiolibro Emons in cui leggeva da par suo ”La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi – ed era anche tornato in tv nel giugno scorso dopo oltre 40 anni su Rai3 con ‘E lasciatemi divertire’, 8 puntate insieme all’amico Pino Strabioli. Era stato, al solito, mattatore. ”Il mio peccato preferito? E’ la superbia. Quello che non sopporto, invece, è l’accidia. Il borbottio continuo di certa gente", aveva detto. L’ultima applaudita apparizione pubblica di Paolo Poli, risale al 7 gennaio scorso nella sua Firenze per l’inaugurazione, dopo il restauro, del Teatro Niccolini, chiuso da 20 anni e che è stato a lungo una delle sue ‘case’. Una vera e propria festa per l’attore 86enne, con una piece-intervista intitolata appunto ‘Teatrino’, durante la quale, sollecitato dalla giornalista Valentina Grazzini, Poli ha ripercorso tutta la sua carriera aiutandosi con filmati e foto, ma soprattutto con la sua strabiliante memoria. Ai giornalisti, poco prima dello spettacolo, aveva parlato di tutto, anche del suo desiderio di come morire: a chi gli aveva chiesto se quella serata segnasse un ‘ritorno a casa’, rispose sorridendo: "Ma quale ritorno a casa. Spero di morire all’estero, come Dante Alighieri…". E’ stato uno dei primi personaggi puubblici dichiaratamente omosessuali. Si diceva favorevole ai matrimoni gay, anche se commentava che li considerava noiosi e si diceva non interessato ad usufruire del diritto. La notizia è stata data dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, con un tweett: "Addio Paolo Poli, la sua vita e la sua opera di artista libero e geniale sono un dono di amore per Firenze e per la cultura italiana". "L’ultimo gesto di quel dono – aggiunge il sindaco della città in cui Poli è nato nel 1929 – l’ha compiuto inaugurando con tutti noi l’indimenticabile riapertura, dopo vent’anni di abbandono, del Teatro Niccolini, la ‘sua’ casa. Il destino ha voluto che l’ultima sua apparizione pubblica avvenisse nel cuore culturale e storico di Firenze, in un indimenticabile racconto della sua vita che oggi è diventato il suo testamento artistico". I funerali si terranno in forma privata nei prossimi giorni nella ”sua” Firenze. (Fonte: rainews.it)

 

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