Sanremo con il “pubblico”: pro e contro. Diversi pareri.

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Scritto da: Redazione • 28 Gennaio 2021
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Infuria nell’ambiente teatrale la polemica sul Festival di Sanremo. Pubblico sì o pubblico no? Ecco il parere del “nostro” Massimo Davico che, sul suo Blog (www.bluemax.it) ha scritto:

È in atto nell’ambiente teatrale una forte polemica sull’intenzione della RAI e di Amadeus di avere il “pubblico” presente alle 5 serate del Festival di Sanremo al Teatro Ariston della città ligure. Ma come? Si dice: i teatri chiusi e il pubblico a Sanremo?  Moni Ovadia ha scritto “Se non si capisce quale è il valore prioritario della cultura e si favoriscono le kermesse mediatiche vuol dire che questo paese sarà sempre un paese miserabile, non crescerà mai! Se Sanremo diventa la priorità del paese si vede che il paese è perduto”. A me sembra un tantino esagerato. Gli ha fatto eco anche Gabriele Lavia “Il teatro muore e pensano a Sanremo”. Stimo molto Lavia che ho anche conosciuto (come Moni Ovadia del resto), ma qui mi pare davvero fuori luogo.  Intendiamoci: sono molto preoccupato per il teatro, una delle pochissime attività che sono totalmente ferme dall’inizio della pandemia sia in Italia che all’estero (anche a Broadway e a Londra dove è un business decisamente importante). Mi mancano moltissimo le serate a teatro, come potete immaginare. Non vedo però quale rapporto ci sia con il Festivalone che sì, si svolge in un teatro, ma è un evento televisivo, dove il pubblico sarebbe finto, cioè figuranti, cioè lavoratori. Stessa procedura adottata per l’ultima edizione di X Factor, dove quasi nessuno ha avuto da ridire. Ma, si sa, sparare su Sanremo fa tendenza. Il budget del Festival di Sanremo è così alto, grazie agli sponsor, che permette agli organizzatori di mettere in atto una rete di protezione di altissimo livello, con tamponi ripetuti più volte per tutti coloro che dovranno entrare all’Ariston, sia sul palco che in platea. Un’ organizzazione che difficilmente può essere replicata nella normale attività di un teatro o di una compagnia dove, fra l’altro, non si esaurisce in una settimana.  Insomma, sono cose diverse, assolutamente, a mio parere, non paragonabili. Ma in Italia siamo così: litigiosi anche tra parenti. Ma così facendo lo spettacolo in Italia non crescerà mai, purtroppo. Troppe divisioni, troppa contrapposizione, nessuno spirito di gruppoPeccato.
Io in realtà, che ho frequentato molte volte il Festival di persona, vedo maggiormente  il problema fuori dal teatro, dove occorrerà fare in modo che non ci siano assembramenti. Il problema poi di dove potranno andare a cena i cantanti, il cast artistico e tecnico, i giornalisti, ecc. Quello sì che sarà difficile da superare secondo me, pur limitando le presenze in città rispetto agli altri anni.
E come ogni anno è già partita la campagna “Boicottiamo Sanremo!”. Ma tanto tutti dicono di non guardarlo più da decenni, no? 😊

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