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Continua l'appuntamento con la rubrica

" Io e il Musical"
Questa volta Massimo Davico ha intervistato Rossana Casale,
che alla brillante carriera nel mondo della musica leggera
ha affiancato un percorso di successo nel musical.
Dopo "Un Americano a Parigi" e "A qualcuno piace caldo",
ora è protagonista in "La piccola bottega degli orrori"


Rossana Casale/AudreyCi racconta un po’ come è avvenuto il suo incontro con il musical?
Mio papà è americano, io sono nata in America e quindi la cultura americana degli anni ‘50 e ’60 è per me qualcosa di molto familiare. Ho sempre amato molto i musical, anche perché in casa si ascoltavano spesso; mio papà aveva proprio i dischi originali e mia mamma mi raccontava che quando era andata a vivere in America, mio padre la portava a teatro e mi parlava di tanti musical che io qua non ho mai avuto occasione di vedere. Poi la mia grande passione vera è nata a scuola quando la mia insegnante di “drama” – perché io ho frequentato una scuola inglese, l’International School a Milano – che era un personaggio incredibile, una donna irlandese altissima, con un fascino pazzesco, ci faceva lezioni di lettura e recitazione e preparava la recita di fine anno. Abbiamo fatto diversi testi fino a che un anno Lei decise di mettere in scena “West Side Story”; io fui scelta per il ruolo di Maria e da quel momento iniziai ad ascoltare “West Side Story” tutto il giorno per prepararmi. Purtroppo però lo spettacolo non andò mai in scena perché ci furono spiacevoli problemi tra genitori… quelle cose che spesso succedono per le piccole invidie stupide tra genitori ripeto, non certo tra i ragazzi. Mio papà e mia mamma decisero saggiamente di non intervenire assolutamente, mentre Miss Whitening, questo era il nome dell’insegnante, s’indignò talmente tanto e giustamente per questa situazione che decise di non andare in scena con lo spettacolo. E devo dire che io ancora adesso mi porto addosso questo “West side story”… ne ho parlato anche con Saverio (Marconi) e gli ho detto: fammi realizzare questo sogno!
Quindi l’amore per i musical mi è sempre rimasto dentro e la mia musica in qualche modo è sempre stata influenzata dalla musica americana. Poi è accaduto che durante uno spettacolo di beneficenza ho conosciuto Raffaele Paganini che stava preparando un balletto su “Un americano a Parigi”; io avevo appena inciso un disco di jazz che conteneva dei brani di Gershwin ed è nata l’idea di inserire dei brani cantati nello spettacolo di Raffaele.  Saverio Marconi venne a vedere lo spettacolo, abbiamo fatto amicizia e per diverso tempo ci siamo solo sentiti qualche volta al telefono e nulla di più. Un giorno poi invece mi ha telefonato per chiedermi se volevo fare “Sette spose per sette fratelli”. Io in quel periodo ero impegnata con la mia carriera di cantante, non ero convintissima della parte musicale che per me è decisamente importante…perché è il mio grande amore ed è quello che so fare meglio…per cui ero molto indecisa. Ho poi comunque abbandonato il progetto per “forza maggiore”, in quanto nel frattempo ero in attesa di Sebastiano, mio figlio, che ora ha tre anni e mezzo.  Ho visto lo spettacolo con Raffaele e Tosca ed era uno show meraviglioso e lei era senza dubbio più giusta di me.
So che siete anche molto amiche
Sì siamo molto amiche, ci stimiamo molto, ci vogliamo molto bene e sogniamo di fare uno spettacolo insieme (vedi intervista Tosca n.d.r). Dopo la nascita di Sebastiano, io stavo promuovendo il mio disco su Jacques Brel  e mi arriva una nuova telefonata di Saverio che mi chiede di fare “A qualcuno piace caldo”. E qui ci sono delle strane coincidenze, perché qualche giorno prima io avevo appena lavorato con Vittorio Gassman, il padre di Alessandro, in un programma televisivo ed io avevo appena scoperto che Gassman aveva grande stima di me tanto che io era l’unica ospite italiana della trasmissione e cantai anche una canzone di Billie Holiday con Gassman.  E durante una pausa del programma sentii parlare di questo progetto di Alessandro e Gianmarco per uno spettacolo con Saverio Marconi, si parlava del fatto che erano alla ricerca della protagonista femminile, ma nemmeno sapevo di cosa esattamente si trattasse…Poi ho scoperto che avevano “provinato” non so quante “meravigliose creature”. Ma Saverio aveva deciso che voleva me e anche Alessandro e Gianmarco erano d’accordo. Hanno dovuto combattere un po’ con la produzione, che invece non era convinta…d’altra parte neanche io all’inizio credevo di essere capace di vestire i panni di Marilyn o, per meglio dire, di una Zucchero che era stata interpretata da Marilyn. Però poi tutto è andato bene.
Le piace o le pesa la tournée, gli spostamenti…
Se non avessi Sebastiano non mi peserebbe, perché anzi io adoro viaggiare. Il viaggiare per me è sempre stato fondamentale. In viaggio nascono i progetti, le idee. E’ un bellissimo regalo che mi hanno fatto i miei genitori: mi hanno insegnato a “guardare” per imparare; guardare fuori dal vetro e vedere il mondo. Invece per un artista-mamma l’ideale sarebbe poter fare spettacolo fermi in un teatro…chissà che prima poi non si riesca anche in Italia. E’ un grande sogno questo: poter avere uno spazio dove oltre alle rappresentazioni, si possa magari creare una scuola. Mi sono resa conto che mi piacerebbe molto insegnare canto, aiutare le persone a scoprire le proprie possibilità. Chissà…
Ci sono già dei progetti per altri musical?
Ci sono progetti segretissimi…(e qui segue una bella risata). A parte gli scherzi c’è sicuramente la voglia di proseguire, ma non subito. Io voglio prima tornare alla musica e questo Saverio lo sa. Quindi c’è un progetto insieme ma non subito. Anche perché adesso sono comunque impegnata ancora per un po’ con “La piccola bottega” dove mi sto trovando davvero benissimo.
E se potesse scegliere un ruolo da interpretare in un musical?
A parte “West side story”, come ho già detto, ora che sto scoprendo anche il piacere di recitare e che davvero mi sto impegnando perché sono consapevole di avere ancora tanto da imparare in questa direzione, mi piacerebbe cimentarmi in un ruolo dove poter davvero avere una sfida nuova, qualche difficoltà da superare…perché mi piace misurarmi con me stessa, lo trovo stimolante.
E noi siamo in attesa. Buon lavoro!

A cura di Massimo Davico

Le altre interviste di "Io e il Musical" : Lorella Cuccarini , Marco Columbro , Saverio Marconi , Fabrizio Frizzi , on. Piero Fassino , Debora Caprioglio , Banda Osiris , Raffaele Paganini , Maria Laura Baccarini, Gigi Vesigna, Renata Fusco, Ottavia Piccolo , Manuel Frattini, Giampiero Ingrassia, Michele Renzullo, Michele Carfora, Antonello Angiolillo. Mauro Marino, Gianni Gori, Loretta Goggi, Tosca, Simona Samarelli